Nell’edilizia, il tema delle ristrutturazioni e delle demolizioni è particolarmente delicato. L’aspirazione di macerie e l’aspirazione di calcinacci è una fase importante, sia per gli aspetti ambientali sia per gli aspetti logistici.
Secondo i dati di ANCE, il settore delle costruzioni ha avuto un boom di investimenti sulle ristrutturazioni nel biennio 2021-2022 (+25%) e si è poi stabilizzato nel 2023. L’edilizia civile e industriale, sempre nel 2023, ha invece visto una crescita dell’8,9% del numero dei permessi di costruire per ristrutturazione. A questi dati, si devono aggiungere i forti investimenti PNRR per la rigenerazione urbana che necessitano di attività di gestione di macerie e calcinacci.
Queste attività vanno poi calate nelle normative e direttive di ciascuna Regione e Città: particolarmente delicati sono i centri abitati che pongono diversi paletti alle imprese che operano all’interno di contesti urbani storici o di alto valore architettonico.
L’escavatore a risucchio per l’aspirazione di macerie
L’escavatore a risucchio è una macchina che ha rivoluzionato il mondo degli scavi e dell’edilizia. L’idea, infatti, di utilizzare l’aria come vettore per creare un vortice che sia in grado di asportare qualsiasi tipo di materiale è stata un cambio di paradigma e di mentalità per il settore. In particolare, la capacità di aspirare a secco materiali solidi anche di pezzatura importante – grazie al tubo di aspirazione da 250 [mm] – permette di sfruttare al meglio questa tecnologia proprio quando si tratta di aspirare macerie e calcinacci. Che si tratti di demolizioni di abitazioni privati, ristrutturazioni o decommissioning di impianti industriali, l’uso dell’escavatore a risucchio è una scelta che premia anche sotto l’aspetto ambientale e logistico.
Questi mezzi, infatti, diminuiscono la necessità di altre macchine da cantiere. Se prendiamo, per esempio, la ristrutturazione di un appartamento in centro città avremmo bisogno di un cassone per raccogliere le macerie, lo scivolo che collega il piano al cassone, poi il camion che carica il cassone e lo porta a fuori dal cantiere. L’escavatore a risucchio, invece, è allo stesso tempo scivolo di scarico macerie (grazie al tubo di aspirazione) e container (grazie al cassone). Questo comporta che i tempi di allestimento di cantiere sono veramente rapidi e i viaggi di trasporto siano ridotti al minino, oltre all’ingombro di suolo assolutamente esiguo. Ma vediamo cosa c’è dentro a un escavatore a risucchio.
L’escavatore a risucchio: potenza e flessibilità
L’aspirazione pneumatica sfrutta l’aria come vettore per asportare il materiale, sia esso solido, liquido e melmoso. Tramite una doppia turbina, la macchina genera un flusso d’aria fino a 42 mila m3/h e una massima depressione di 55 mila Pascal. Grazie a questa potenza, gli escavatori sono in grado di risucchiare il materiale fino a 150 metri di distanza e per una profondità di massimo 30 metri. Il tubo di aspirazione garantisce uno scavo puntuale e in profondità, evitando rotture di tubature esistenti e sottoservizi; inoltre, grazie all’aspirazione in asciutto del materiale si può operare senza imbrattare il manto stradale o le aree limitrofe allo scavo.
Una volta aspirato, il materiale viene convogliato all’interno di un cassone – della capienza massima di 8 m3 – equipaggiato con un sistema brevettato di filtrazione dell’aria fino a 0.2 micron per azzerare la dispersione di polveri in ambiente e garantire un contesto di lavoro salubre e sicuro. Il materiale aspirato, infine, può essere stoccato in loco, all’interno di bacini di raccolta, oppure scaricato su cassoni scarrabili. Queste caratteristiche permettono di diminuire la sezione, i tempi e i volumi di scavo e avere un unico mezzo che aspira, carica e trasporta: ciò si traduce in un cantiere più pulito, massima sicurezza e meno operatori impiegati.
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Lo scorso 21 giugno 2024 al Centro Congressi di Padova oltre 400 ospiti provenienti dall’Italia e dall’estero hanno festeggiato i 50 anni dell’azienda. Un contesto innovativo dentro al quale, con video emozionali e un cortometraggio, sono stati rivissuti le tappe e i traguardi raggiunti in questo lungo percorso.
La serata è stata aperta con un corto creato con le storie, i sogni, e le imprese dei dipendenti realizzati nel corso dei 50 anni dell’azienda. In seguito, Alessandro Gerotto, CEO dell’azienda, nel suo speech, ha intrecciato la storia dell’azienda con la sua, approfondendo i valori, la missione e la visione che costituiscono il DNA passato, presente e futuro dell’azienda.
Commenta Alessandro Gerotto: «Il 21 giugno è stato un momento fondamentale che ha unito emozioni e sorrisi, ma soprattutto che ha celebrato insieme a colleghi, di ieri e di oggi, clienti, partner e stakeholder 50 anni di evoluzione. Condensare questo viaggio in un evento ha permesso di far emergere i valori fondanti della nostra impresa, quei valori che si esprimono anche oggi, ogni giorno, nel lavoro di tante collaboratrici e collaboratori. A loro, in primis, e poi ai nostri clienti, fornitori e stakeholder va un grande ringraziamento per essere protagonisti di una storia che, partita da un piccolo paese ha raggiunto tutto il mondo».
Il Presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro, insieme al Senatore Antonio De Poli, al Presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, e al sindaco di Campodarsego, Valter Gallo, hanno premiato l’azienda per l’impegno dimostrato, orgogliosi di avere una realtà come la nostra, che è stata grado di apportare così tanto valore al territorio e di farsi conoscere in tutto il mondo.